Mario Puchoz

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Mario Puchoz
Statua di Mario Puchoz, piazza abbé Henry, a Courmayeur
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Alpinismo
 

Mario Puchoz (pron. fr. AFI: [pyʃo]) (Courmayeur, 15 gennaio 1918K2, 21 giugno 1954) è stato un alpinista italiano.

Puchoz nacque e visse a Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco. Di famiglia contadina, si appassionò alla montagna, divenendo guida alpina[1].

Durante la seconda guerra mondiale fu arruolato nel corpo degli Alpini (battaglione sciatori Monte Cervino), e partecipò alla campagna italiana di Russia nel Corpo di spedizione italiano in Russia[2][3][4].

Nel dopoguerra, proseguì l'attività di alpinista e guida alpina.

Spedizione sul K2

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Nel 1953 fu convocato da Ardito Desio tra i candidati a formare la spedizione italiana che nel 1954 avrebbe tentato la prima salita al K2; superate le selezioni, partì con gli altri membri della spedizione alla volta del Pakistan[5].

Partecipò con gli altri compagni di spedizione alle operazioni di preparazione della via di salita, di trasporto dei materiali e di installazione dei diversi campi base. Il 18 giugno 1954, mentre si trovava al Campo II, a circa 6.000 metri di quota, cominciò ad avvertire qualche malessere, ma la cosa non sembrava preoccupante, e lo stesso Puchoz espresse il desiderio di rimanere al campo II[5][6]. Il 20 giugno però le sue condizioni si aggravarono improvvisamente, e, nonostante le cure del dottor Guido Pagani, medico della spedizione, all'una di notte del 21 giugno Mario Puchoz morì[5].

La diagnosi del dottor Pagani fu di polmonite fulminante[5]. Oggi, alla luce dei progressi della medicina in genere e delle conoscenze sulle problematiche dell'alta quota in particolare, si ritiene che la causa della morte di Mario Puchoz sia stato un edema polmonare da alta quota[7][8][9][10].

A causa del maltempo, i compagni di spedizione non poterono raggiungere il campo II fino al 26 luglio; la salma di Mario Puchoz fu recuperata e trasportata al campo base, dove fu tumulata vicino alla tomba di Arthur Gilkey (ove oggi sorge il cosiddetto memorial Gilkey)[5][11].

Riconoscimenti

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  • La città di Aosta ha intitolato il suo stadio a Mario Puchoz[3][12].
  • La città di Courmayeur ha una via intitolata a Mario Puchoz.
  • La città di Rapallo ha una via intitolata a Mario Puchoz.
  • La città di Tempio Pausania ha una via intitolata a Mario Puchoz.
  • Sull'Etna esisteva un rifugio dedicato a Mario Puchoz, situato a 1815 m, che venne distrutto dai terremoti che accompagnarono l'eruzione vulcanica del 1975.
  • Sempre sull'Etna, accanto a dove sorgeva il rifugio, dopo la ricostruzione degli impianti scioviari a seguito dell'eruzione del 2002, è stata intitolata una seggiovia a Mario Puchoz.
  1. ^ planetmountain.com - scheda di Mario Puchoz, su k2.planetmountain.com. URL consultato il 19 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2014).
  2. ^ ANA - K2, da cinquant'anni montagna degli italiani Archiviato il 21 ottobre 2014 in Internet Archive.
  3. ^ a b ANA - Raduno Alpini 2003 ad Aosta Archiviato il 21 ottobre 2014 in Internet Archive.
  4. ^ Articolo su Time Magazine, su time.com. URL consultato il 19 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2009).
  5. ^ a b c d e Lino Lacedelli e Giovanni Cenacchi, K2 - Il prezzo della conquista, Oscar Storia, Mondadori, 2004
  6. ^ Gazzetta di Sondrio - intervista ad Achille Compagnoni
  7. ^ Università di Torino - Ardito Desio, avventure di un geologo, su minerva.unito.it. URL consultato il 19 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2009).
  8. ^ Paolo Gugliermina, Quota 4559 - La sperimentazione medica in altitudine, in ALP Grandi Montagne n. 40, CDA&Vivalda, 2008
  9. ^ Walter Bonatti, Montagne di una vita, Baldini Castoldi Dalai, 2006
  10. ^ EverestHistory.com: Ardito Desio
  11. ^ Articolo su k2news.com
  12. ^ Pays d'Aoste - Nuovo campo sportivo (riproduzione)

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